Domande, risposte.

L’altro giorno abbiamo sepolto a terra un anziano signore.
Fin dall’ingresso nel cimitero suo figlio è stato alla testa del piccolo corteo, con in braccio il nipotino del defunto.
– Dov’è il nonno? – Gli chiedeva.
Lui lo guardava con occhi ladri e un enorme ciuccio in lattice che sembrava un tappo per parole sconosciute; rispondeva indicando la cassa – Mmmm!
– E poi dove va? – Proseguiva l’uomo.
– Mmmm! – Diceva il piccolo cambiando intonazione e puntando il cielo con il ditino.
È andata così finché non abbiamo cominciato a ricoprire la fossa.
L’uomo con il bimbo si sono messi in silenzio a guardare a qualche metro da noi.
Ad un tratto il piccolino ha cominciato a sbattersi come un pesce pescato e a muovere la testa, dal padre al nonno.
– Mmmmmm – Ripeteva a voce sempre più alta con un lamento sempre più lungo, indicando la fossa – Mmmmmm!
Alla fine si è messo a fissare il padre, ormai isolato dal resto del mondo, ha allargato le braccine e detto un – Mm!? – breve e folgorante mettendosi a fissare il cielo, silenzioso.
Le nostre domande iniziano presto.
Le risposte ce le diamo da soli.

 

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